di Anna Bonanomi - Organi di Trasmissione
Con lotti numericamente sempre più ridotti la produzione degli ingranaggi con macchine utensili a 5 assi dimostra tutta la sua forza. A patto che la sinergia coinvolga anche un ambiente software e una meccanica/hardware che sappiano interpretare al meglio le specifiche richieste.
Con lotti numericamente sempre più ridotti la produzione degli ingranaggi con macchine utensili a 5 assi dimostra tutta la sua forza. A patto che la sinergia coinvolga anche un ambiente software e una meccanica/hardware che sappiano interpretare al meglio le specifiche richieste.
Per poter produrre ingranaggi di qualità con macchine utensili a 5 assi,
diviene indispensabile un connubio vincente che sia in grado di
equilibrare meccanica, software e processo, al fine di poter soddisfare
le vere esigenze dei progettisti. A confermarlo è anche l’ing. Claudio
Saurin, direttore sviluppo prodotti in Breton,
azienda con sede a Castello di Godego (TV) che da qualche anno rende
disponibili centri di lavoro “ad hoc”, caratterizzati da elevate
specifiche tecniche e da un’evoluta tecnologia in grado di fornire uno
strumento altamente competitivo in un mercato che vede in molti casi
lotti produttivi numericamente sempre più ridotti. Il motivo risiede nel
fatto che in questo tipo di produzione (tipica di ingranaggi di medie
grandi dimensioni dai 500 mm ai 3.500 mm) gli utensili sono spesso molto
costosi, difficili da acquisire in tempi brevi ecc.
«Riuscire ad attrezzare macchine – sottolinea l’ing. Saurin – in
grado di soddisfare le più stringenti esigenze in termini di precisione
e competitività di chi progetta e produce ingranaggi richiede una
grande specializzazione. Ed è necessario poter offrire al progettista (soprattutto di coppie coniche, nel campo dai 400 a 1.600 mm, forse ancora troppo legato alla tradizione ndr) un approccio tecnicamente vincente e convincente».
Una riflessione consapevole, a fronte dell’esperienza che l’ing. Saurin
ha maturato nel proprio passato nel ruolo di progettista di ingranaggi e
che poi si è trasformata in concreta innovazione nello sviluppo di
nuove soluzioni. Soluzioni che lo hanno coinvolto non solo per la parte
meccanica, ma anche per quella elettronica e, soprattutto, pera la parte
software di processo. Risale infatti a qualche anno fa un accordo
stretto tra Breton e KISSsoft, società che da sempre realizza software
dedicati agli ingranaggi e alle trasmissioni di ogni tipo, grazie al
quale sono stati implementati programmi, forniti in esclusiva (da
Breton) e che consentono lavorazioni non possibili con i metodi
tradizionali.
«Software coi quali – prosegue l’ing. Saurin – è possibile
per esempio effettuare nelle dentature coniche elicoidali lo scarico al
piede dei denti in analogia a quello che nelle dentature cilindriche
viene eseguito con creatori con la protuberanza. Oppure eseguire delle
raffinatezze sulla gestione della curvatura della superficie, per poter
spostare i contatti sfruttando, non, i set in macchina, ma gestendo la
distorsione della superficie stessa. Dunque apportando modifiche
topologiche di una certa complessità».
A questo punto il passaggio per portare le superfici generate dal citato
software KISSsoft alla macchina viene gestito dalla coppia di
applicazioni Gear CAD e Gear CAM (sviluppate da Breton impiegando il
motore CAD Rhinoceros ed il motore CAM RhinoNC) che permettono la
gestione completa del processo di gestione delle superfici comprensive
di smussi e della loro lavorazione.
«Questa sinergia tecnologica da noi messa a punto – sottolinea l’ing. Saurin – permette
al progettista di elaborare le migliori strategie di asportazione,
effettuare adeguate simulazioni, consentendo anche la scelta
dell’utensile più idoneo per realizzare il fondo dente fino a terminare,
dopo tempra, il pezzo da lavorare. Se per esempio si volesse
progettare un ingranaggio bielicoidale, tradizionalmente si progetta la
fascia di sinistra o di destra per poi procedere a Cad specchiando il
tutto, raccordando e smussando laddove serve. In altri termini, il
nostro modus operandi si propone invece di mettere a punto la geometria
come se fossimo il progettista dell’ingranaggio».
Il maggior sforzo è stato quello dunque da una parte quello di
ricreare un ambiente di progettazione adeguato; dall’altra disporre di
macchine in grado di ottimizzarne la resa con processi di taglio
performanti.
«Non solo – continua l’ing. Saurin – ma con il valore
aggiunto di un Cam a bordo macchina semplice e immediato. Un processo
guidato attraverso un wizard che agevoli l’operatore nella definizione
delle geometrie e dei percorsi utensile ottimali. Scelta basata sul
fatto che normalmente le aziende che fanno solo ingranaggi e non le
casse di contenimento, difficilmente detengono un software del genere».
In altre parole la soluzione proposta si basa su una piattaforma
integrata nella quale convergono un codice di calcolo ingranaggi, un
applicativo Cad per la generazione delle superfici e un applicativo Cam
per la lavorazione.
5 assi per ingranaggi di varia tipologia
Ed è proprio per soddisfare i precisi requisiti di lavorazione degli
ingranaggi che Breton ha messo a punto appositi cicli di lavorazioni da
applicare alle proprie macchine a 5 assi, tra le quali spicca il centro
di lavoro verticale serie Ultrix modello 1000 RT HD particolarmente
adatto alla lavorazione ad alta velocità di ingranaggi fino a 1.000 mm
di diametro.
«Si tratta di una macchina ad alta velocità ed elevato grado di automazione – precisa l’ing. Saurin – progettata e sviluppata per eseguire operazioni di fresatura, tornitura e rettifica di pezzi fino a 1.200 mm di diametro».
Provvisto in questa versione di un potente mandrino da 75 kW, con coppia
da 300 Nm a 14.000 giri/min e di un software per la realizzazione di
ingranaggi conici elicoidali, questo centro di lavoro può processare
acciaio, alluminio, superleghe come anche materiali compositi. La sua
struttura è un monoblocco con trave mobile di tipo gantry, con un
movimento a 5 assi che nasce dalla composizione dei 3 assi lineari con
una tavola roto-tiltante.
Sempre indicate per la lavorazione degli
ingranaggi sono poi anche alcuni modelli di macchina Breton appartenenti
alla serie Maxima e Titan (con soluzioni gantry e tavola a tornire di
grandi dimensioni). Impianti che permettono un processo integrato di
tornitura, fresatura e dentatura pre e post trattamento termico degli
ingranaggi di medie e grandi dimensioni (finanche a 2.500 mm se in un
pezzo unico).
«Il know-how e l’esperienza acquisita – aggiunge e conclude l’ing. Saurin – ci
permettono oggi di poter offrire ai progettisti un set completo di
strumenti. Strumenti intesi nella loro accezione più ampia e
comprendenti sia la parte software che di processo. Ciò per disegnare e
realizzare, attraverso l’uso di macchine tradizionali a controllo
numerico a 5 assi, una gran moltitudine di componenti meccanici, in
tempi rapidi e con risultati di qualità, in grado di garantire elevata
competitività».
Per saperne di più, segui anche le riflessioni di Alessandro Verduci su andamento del mercato e prospettive future:
Per ulteriori info sui centri di lavoro Breton e sulla lavorazione degli ingranaggi a 5 assi scrivete a mail@breton.it.
Vi risponderemo in poco tempo.
Grazie ancora a Organi di Trasmissione
A presto
Bye-bye
Sergio Prior
0 commenti:
Posta un commento