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giovedì 25 dicembre 2014

Auguri da Breton

A presto
Bye-bye
Sergio Prior

venerdì 7 novembre 2014

Matteo Renzi inaugura il nuovo stabilimento PIAGGIO AEROSPACE

Buongiorno,
mentre sto scrivendo, a Villanova d'Albenga, in provincia di Savona, il Premier Matteo Renzi sta inaugurando il nuovo stabilimento PIAGGIO AEROSPACE, dove sono installati 3 centri di lavoro Breton ULTRIX con cambio pallet a 5 posizioni e a breve ne verranno installati altri 3.


Qui sotto le Ultrix installate e le sagome in blu sul pavimento dove andranno installate a breve le 3 nuove.
 Qui sotto, alcuni particolari di motori di elicottero e aereo realizzati con in centri di lavoro multitasking Breton Ultrix .



Qui sopra esterno del nuovo stabilimento PIAGGIO AEROSPACE
Qui sopra esterno entrata stabilimento
Qui sopra interno stabilimento


Modello di aereo      
Renzi taglia il nastro

Discorso del Premier
Sopra e sotto Renzi si congratula con i tecnici Breton
Sotto, la classica foto ricordo davanti al centro di lavoro Breton ULTRIX.



Qui sopra il Presidente di PIAGGIO AERO Alberto Galassi con Manuel Visentin di Breton.

Qui sopra Zambolini Nicola e Manuel Visentin con la ministra della Difesa Roberta Pinotti.

Per info e prezzo della ULTRIX scrivete a mail@breton.it, vi risponderemo in poco tempo.
E' tutto per oggi.
Grazie per l'attenzione.
A presto.
Bye-bye
Sergio Prior

lunedì 20 ottobre 2014

La rete di imprese è nata qui

Andi-mec di Ozzano nell'Emilia, in quarant'anni di lavoro è divenuta il centro di una rete di imprese. Grazie a idee imprenditoriali e tecniche. 
Fra queste la scelta di Breton fra i centri di lavoro.
(di Paolo Beducci)

Ci sono persone che nascono con il desiderio di fare l'imprenditore. Io non ero uno di quelli. Mi ci sono trovato e siccome avevo moglie e figli ho accettato il ruolo che mi veniva in qualche modo richiesto. Se non imposto!”.
Sono le parole con cui Vittorio Grandi inizia a raccontare la storia della sua vita professionale e la nascita della Andi-mec la azienda da cui poi è nato un gruppo di realtà che oggi si dirama fra Emilia Romagna e Romania, facendo da apripista verso nuove forme di collaborazione fra realtà imprenditoriali differenti. 
La storia professionale di Grandi inizia negli anni sessanta. In quel periodo faceva il montatore e collaudatore di macchine e impianti per una delle aziende più famose nel mondo del packaging. Il suo lavoro era quello di girare il mondo  e di far funzionare ciò che veniva pensato e prodotto in Italia e poi esportato ovunque. 

Non ero uno facile - ricorda con una semplicità quasi complice del suo modo di essere – ero un casinista, un sindacalista di quelli accesi. Così a un certo punto entrai in conflitto con la proprietà dell'azienda per cui lavoravo. Probabilmente pur di non avere più un elemento fuori dal coro decisero di offrirmi la possibilità di mettermi in proprio e iniziarono a darmi le machine e gli impianti che venivano prodotti per il collaudo prima di spedirle al cliente finale”.

Inevitabile immaginare che dietro una personalità articolata e forte ci fosse necessariamente anche la voglia di non fermarsi, di costruire qualcosa che andare oltre la normale quotidianità fatta di routine. Il primo passo verso il cambiamento venne all'inizio degli anni '80, quando Grandi rilevò da un fallimento due torni e due frese. 

In quegli anni – ricorda – non c'era azienda simile alla mia che non avesse un paio di macchine pronte ad essere utilizzate per piccole lavorazioni e aggiustamenti di impianti in fase di collaudo”.
Nel caso di Grandi però la cosa era lievemente differente. Nel senso che i due torni e le due frese, finivano per essere spesso ferme e a lui questo non piaceva. 
“ decisi quindi di andare in giro a cercare lavoro per le mie quattro macchine – ricorda Grandi – e anche qualcuno che le sapesse far funzionare”. 
I problemi trovarono presto soluzione. Il lavoro arrivava e le machine, grazie all'aiuto di due ex colleghi che nelle ore serali andavano a dargli una mano, producevano con un buon ritmo. È chiaro però che a questo punto il gioco iniziava a farsi interessante e quindi proprio con i due ex colleghi vennero fondate altre due aziende di lavorazioni meccaniche in conto terzi. 

Le cose procedevano bene e le due aziende crescevano con costanza, anche se proprio in quegli anni stava iniziando una grande trasformazione nell'industria in generale e in quella meccanica in particolare. Si stava passando da una fase di imprenditoria basata sul costruire tutto all'interno delle mura aziendali, ad una scelta che vedeva il ricorso sempre più ampio a fornitori esterni per porzioni crescenti di lavorazioni. Così Grandi e soci videro in pochi anni crescere la domanda di lavorazioni complesse e di fornitura di pezzi già finiti.

Inevitabile a quel punto che la Andi-mec e le aziende ad essa collegate  finissero per assumere un ruolo in forte crescita, soprattutto in materia di lavorazioni di elevato livello tecnico. Una crescita che portò Andi-mec a divenire in breve tempo un punto di riferimento nel campo delle lavorazioni più complesse. Un ruolo che portò Grandi a far crescere il proprio spazio operativo con l'acquisizione di molte macchine utensili: centri di lavoro, in particolare.

L'aspetto più interessante in materia di politica industriale scelta, è la capacità di fare rete che Grandi aveva messo insieme. Con il contributo, è ovvio, dei suoi soci nelle diverse realtà che nel corso degli anni aveva realizzato. Tanto che oggi, a distanza di quarant'anni dalla seme gettato con Andi-mec, l'insieme di aziende che fa capo alla piccola holding costituita, la Dicoservice, conta su oltre 250 collaboratori. Una vera e propria rete di imprese che riesce in questo modo a proporsi anche presso clienti potenziali di dimensioni importanti alla ricerca costante di interlocutori solidi e affidabili.

Ma lasciamo per un attimo gli aspetti legati alle strategie e alle scelte economiche e spostiamo il focus sugli aspetti tecnici dell'offerta di Andi-mec.
Inutile dire che se si è capaci di stare sul mercato per quarant'anni le capacità imprenditoriali e la qualità del proprio lavoro siano indiscutibili. 
Oggi il parco macchine utensili dell'azienda di Ozzano Emilia è estremamente ampio e variegato e comunque basato su una scelta ben precisa: qualità, produttività e servizio, possono stare insieme sotto un unico cappello.

Tanto che oggi Andi-mec è in grado di produrre sia il singolo pezzo prototipale, sia serie di prodotti per una varietà di industrie in numerosi settori applicativi. Questo vanno dal ferroviario all'aeronautico, passando per il packaging, l'automotive, l'energia l'alimentare,il farmaceutico e molto altro ancora.
A rendere possibile tutto ciò c'è il corretto mix di capacità tecnologiche, sistemi  organizzativi, integrazione produttiva. Tutti elementi che uniti fra loro garantiscono flessibilità rapidità d'esecuzione e qualità del servizio al cliente.
In materia di centri di lavoro, l'ultimo acquisto realizzato da Grandi per la Andi-mec è un centro di lavoro Breton.

La scelta di comprare una macchina Breton – ci spiega Grandi – è legata al desiderio di poter avere in azienda prodotti e macchinari di altissima tecnologia. Perché oggi la tecnologia è l'unica strada per riuscire a restare competitivi. Anche perchè prosegue Grandi – è proprio la tecnologia che ti permette di liberare quegli spazi, quei tempi che ti permettono di garantire un livello di servizio alto senza vedere esplodere i costi”.
La Breton installata è uno dei modelli di punta del produttore trevigiano, un Xceeder, centro di lavoro verticale ad alta velocità con architettura a portale, con struttura tecnologica Metalquartz, tavola rototiltante con azionamento direct drive. Volumi di lavoro importanti con ingombri contenuti, rigidità elevata rispetto a una struttura tradizionale in elettrosaldato o in semplice composto polimerico, sono il punto di partenza grazie al quale Xceeder riesce a offrire una precisione e una stabilità operativa di  livello superiore.

Abbiamo visitato la Breton – prosegue nel suo racconto Grandi – e ci siamo resi conto che si tratta di una azienda che è in grado di operare su livelli di eccellenza. Così abbiamo fatto il passo di comprare da loro una prima macchina e non ce ne siamo affatto pentiti anzi. Pensiamo quando sarà possibile, di fare un secondo acquisto presso Breton
Questo non solo perché la Xceeder che abbiamo in officina ci soddisfa a pieno e funziona  molto bene, ma anche per la sensazione che abbiamo ricevuto costantemente di essere seguiti passo passo in un percorso che comunque non è mai indolore, quando ci si affianca a prodotti di altissima tecnologia. E poi siamo in un mondo che prevede la presenza di difficoltà. 
È inevitabile. Quindi più che cercare il prezzo, o lo sconto, o altri richiami più o meno consistenti, penso che l'importante sia  avere di fronte un interlocutore serio che non pensi di avere esaurito il proprio compito con la consegna e l'istallazione del centro di lavoro.  Breton, anche sotto questo aspetto,  è a mio parere una azienda attrezzata per il futuro.

La questione non è spendere o risparmiare qualche migliaia di € quando ne stai spendendo centinaia di migliaia per comprare una macchina. La cosa fondamentale è avere interlocutori seri”.

Per info e prezzo del centro verticale Breton Xceeder, scriveteci a mail@breton.itVi rispondremo in breve tempo.
Grazie per l'attenzione.
A presto.
Bye-bye
Sergio Prior


venerdì 3 ottobre 2014

Novità Breton alla fiera BIMU di Milano

 Buongiorno,
ieri sono stato alla BIMU di Milano e ho notato più gente della scorsa edizione. E' un buon segnale.
 Al nostro stand (Pad. 9 stand D17) Breton presenta fino a domani (sabato) il centro di lavoro Matrix 1000 Dynamic mentre realizza una ruota dentata di 1.100mm di diametro.
Per problemi di spazio è presente solo il RAM del nuovo centro di lavoro Breton TITAN, una POTENTE macchina con portale in movimento che la rende un'ottima soluzione per lavorare ad alta velocità grandi particolari in titanio, superleghe, acciaio e leghe speciali.



Questo centro di lavoro verticale è stato progettato per la lavorazione di pezzi complessi che richiedono diverse operazioni come fresatura, foratura e maschiatura riuscendo a soddisfare i requisiti di una vasta schiera di applicazioni nei settori aeronautico, energia, produzione stampi e industrie manifatturiere di precisione.

MIRAGE è la nuova testa progettata e realizzata da Breton. Una testa dotata di un sistema di cambio  cartuccia brevettato, unico nel suo genere e settore. 


Questa soluzione consente all'operatore di passare da un mandrino a coppia elevata e bassa velocità a una meccanica ad alte prestazioni con elettromandrino. 
Questo significa FLESSIBILITA' in lavorazione.
Detto questo Vi aspettiamo sempre disponibili a scambiare quattro chiacchere.
Per info scrivete pure a mail@breton.it
Vi risponderemo in poco tempo.
A presto e grazie per l'attenzione.
Bye-bye
Sergio Prior

lunedì 7 luglio 2014

Un modello di azienda

L’ingresso in nuovi mercati ha spinto Italmodel verso la lavorazione a 5 assi dei propri modelli in alluminio per fonderia; per farlo, si è avvalsa della tecnologia e del supporto di Breton, in particolare della recente Matrix 800 2T K25.

Che l’Italia venga considerata un paese di arte e artisti è risaputo, ma ciò che a volte non si considera è che il concetto di “arte” può essere esteso anche in settori limitrofi.

In ambito meccanico, ad esempio, visitando una modelleria è possibile toccare con mano quanto la tecnologia si sposi con la capacità umana di creare prodotti che rasentano appunto livelli artistici.
Italmodel entra a pieno titolo in questa categoria sin dal giorno della sua nascita a opera del fondatore, Antonio Guarneri. Oggi sono i figli a gestire l’azienda, nella quale si combinano artigianalità e produzione industriale.
Dal legno al metallo
«Italmodel nasce nel 1979 per opera di nostro padre, – spiega Davide Guarneri, che gestisce l’azienda insieme al fratello Fabio e alla sorella Floriana – per la produzione di modelli in legno per fonderia. Fino a non molto tempo fa, i modelli per fonderia richiedevano una manodopera molto specializzata e tanta pratica. Nel corso degli anni la tecnologia ha fatto notevoli passi in avanti, tanto che nel 2001 abbiamo acquistato una macchina a 5 assi per la fresatura del legno. Nel frattempo, qui in azienda è iniziata un’opera di diversificazione: il legno è un materiale adatto a realizzare bassi lotti in fonderia, economico ma non molto duraturo. Per numeri maggiori è indispensabile passare al metallo, come l’alluminio, che però richiede strumenti adatti e un approccio totalmente diverso per essere lavorato con profitto. Oggi, con la diffusione dei centri di lavoro a 5 assi, è sufficiente avere un operatore capace e il giusto software in ufficio tecnico per ottenere un buon risultato. La differenza sta nell’affinamento dei processi, nel comprendere come sfruttare al meglio gli strumenti di lavoro e nell’appoggiarsi alle competenze del produttore della macchina per farsi dare quelle “dritte” che si rivelano fondamentali per mantenere i giusti margini di guadagno».
A questo punto è necessario fare un passo indietro: le lavorazioni a 5 assi, indipendentemente da come vengono effettuate (posizionamento, in continuo ecc.), sono ovviamente più complesse rispetto a quanto avviene con le macchine a 3 assi.

«Da questo punto di vista, pur con i suoi limiti, la prima macchina per il legno è stata una vera e propria scuola per noi: ci ha permesso di prendere confidenza con un modo di lavorare differente, – conferma Davide Guarneri – e, per dirla tutta, con il legno è relativamente facile sistemare con lo stucco un eventuale errore o danno. Il metallo impone altri vincoli tecnologici e comporta potenziali rischi, non ultimo il fatto che una macchina a 5 assi per la lavorazione del metallo ha un costo di acquisto e di gestione non trascurabile. Per questo motivo la valutazione è stata particolarmente attenta e ci ha portati a scegliere un centro di lavoro Matrix 800 2T K25 di Breton».


Mercati sempre più esigenti  
«Se fino a qualche anno fa potevamo contare su clienti molto vicini, addirittura provenienti dalla Lombardia o da regioni limitrofe, oggi dobbiamo confrontarci con una concorrenza internazionale, che ha la propria forza nel basso costo della manodopera. – aggiunge Fabio Guarneri - Per competere è indispensabile perciò ridurre i costi complessivi senza sacrificare la qualità: l’unico modo è avvalersi di strumenti che permettano di ridurre questi costi, pur mantenendo gli elevati standard che ci contraddistinguono».
Quella a 5 assi è una tecnologia della quale ormai in Italmodel non si può più fare a meno.
«Oggi un 5 assi come Matrix è fondamentale per portare a termine determinate commesse, e di conseguenza non averlo ti limita nell’accettare alcuni lavori complessi. Ovviamente, dire di no a un potenziale cliente non è una strada percorribile, per cui poter contare su una macchina potente, flessibile e performante non è solo un modo per produrre con maggior profitto: è l’unica strada per rimanere sul mercato».

«Certo, non basta piazzare in officina una macchina: per ottenere il massimo occorrono adeguati software, in grado di sfruttarne al meglio le potenzialità. Abbiamo caricato il modello della Matrix nel nostro sistema Cad/Cam e l’abbiamo usato per le simulazioni: passare dai 3 ai 5 essi equivale a un incremento notevole dei parametri in gioco. Inoltre usiamo la macchina in diversi modi: in posizionamento, con il 4° asse in movimento e con 5 assi in continuo. In funzione del pezzo da lavorare, delle esigenze produttive o della qualità finale che voglio ottenere è importante scegliere la modalità più idonea: anche sulle superfici complesse spesso è sufficiente passare un panno sul pezzo per pulirlo e il nostro lavoro è terminato, a patto come detto di scegliere la modalità di lavoro più idonea».



Affidabilità e prestazioni  
Matrix 800 2T K25 è un centro di lavoro verticale a 5 assi continui interpolati adatto a lavorare differenti tipologie di materiali, dall’acciaio all’alluminio, fino ai compositi e alle resine.

Dotato di corse degli assi di 2.000x1.600x800 mm (X/Y/Z), offre un ingombro contenuto in officina in rapporto al volume di lavoro, con prestazioni dinamiche di alto livello (fino a 40 m/min in rapido e accelerazioni fino a 3 m/s2).
L’architettura a portale tipo gantry dual, drive tipica delle macchine di produzione Breton, permette di ottimizzare l’ampia area di lavoro garantendo all’operatore la massima flessibilità di azione, nel rispetto delle normative di sicurezza. Matrix 800 consente di posizionare e lavorare con la massima agilità anche pezzi grandi, coniugando soluzioni di massima affidabilità e sicurezza con prestazioni eccellenti. Le prestazioni di Matrix 800 sono ancor più apprezzabili dall’operatore grazie alla rigidità della struttura, realizzata completamente in acciaio elettrosaldato e normalizzato e dotata di opportune centinature e nervature di irrigidimento.
Rispettando la tradizione tecnologica di Breton, la testa birotativa con rotazione continua dell’asse “C” e con asse “A” che può lavorare in sottosquadra con rotazione fino a ±105°, permette di eseguire rapidamente anche lavorazioni complesse.
Il fatto che sulla Matrix presente in Italmodel si lavorino prevalentemente alluminio e resina non deve trarre in inganno in merito alle effettive capacità della macchina.
«Abbiamo realizzato diversi componenti in acciaio per altri settori e, con nostra soddisfazione, abbiamo constatato che le qualità della macchina rimangono le stesse anche con materiali più tenaci e le potenze in gioco crescono. – conferma Davide Guarneri – La precisione nella lavorazione e nelle finiture è assicurata, oltre che per le ristrette tolleranze costruttive, anche per la stabilizzazione termica e l’effetto del software di compensazione delle dilatazioni termiche e dinamiche dell’elettromandrino al variare delle differenti condizioni operative. All’interno dell’elettromandrino passano sia il liquido di refrigerazione utensile, sia l’aria per la pulizia del cono».



Oltre la macchina, il servizio   
Le responsabilità di una azienda come Breton non si esauriscono con la vendita di una macchina.

«Per noi è stato un investimento considerevole, all’inizio avevamo il timore di aver fatto il passo più lungo della gamba. – confida Davide Guarneri – In realtà abbiamo ben presto capito che l’assistenza di Breton, sia pre che post vendita, avrebbe risposto con competenza e tempestività a ogni nostra domanda. Per fare un esempio, non avevo mai visto all’opera un servizio di teleassistenza. Tempo fa la macchina non consentiva l’azionamento delle pompe del lubrorefrigerante: i tecnici Breton si sono connessi, hanno notato che il problema era legato a un micro del portellone che non faceva correttamente contatto e non dava il consenso al funzionamento. Abbiamo constatato che un po’ di sporcizia si era accumulata in un determinato punto: pulito quello, la macchina è subito ripartita. Dal riscontro del problema alla ripartenza della macchina sono passate meno di due ore! Quando hai un pezzo in consegna, sono dettagli che fanno la differenza tra finire in tempo o ritardare».
«In occasione della firma del contratto abbiamo poi avuto modo di visitare lo stabilimento di Castello di Godego, a Treviso. - ha concluso Davide Guarneri - Osservare come costruiscono e assemblano le macchine si è rivelato rassicurante perché ci ha permesso di osservare con quanta passione realizzano ciò che verrà poi installato nell’officina dei clienti. 
La stessa passione che stiamo mettendo noi nel suo utilizzo».
di Andrea Pagani - TM (Tecnologie Meccaniche)
Se siete interessati alla Matrix 800 cliccate qui per ricevere INFO e prezzo.
A presto
Bye-bye
Sergio Prior

lunedì 14 aprile 2014

Breton visitata dai droni

Breton vista dall'alto
Buongiorno a tutti,
oggi non vi voglio parlarvi di macchine ma di una esperienza molto INTERESSANTE.
La scorsa settimana abbiamo ricevuto la visita di un paio di studenti dell'istituto I.P.S.I.A. "G.Galilei", un Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Artigianato con sede a Castelfranco Veneto (TV), accompagnati dal Professor Daniele Pauletto, specializzati nell'utilizzo dei DRONI.
Prof. Pauletto e studenti IPSIA Galilei Castelfranco V.to
In Breton hanno fatto delle riprese video di prova e scattato foto all'interno di alcuni reparti e qualche foto all'esterno dell'azienda. 
Avvio drone
Guida drone con telecomando

Qui sotto potete vedere alcune riprese di prova.

Sono orgoglioso di essere concittadino di un Istituto dove la tecnologia d'avanguardia viene insegnata e utilizzata.
Reparto Machine Tools

Reparto montaggio lucidatrici per lastre
Questi studenti e il loro docente sono ormai famosi, perchè tra i primi al mondo a sperimentare i droni. 
Qui sotto alcune loro recenti attività:
1 - Come consegnare i farmaci agli anziani impossibilitati a muoversi. (RAI NEWS 05.02.2014)

2 - La loro creazione più recente potrebbe interessare Jeff Bezos di Amazon: è un drone che consegna i giornali.

3 - Hanno effettuato la ricognizione al tetto del Duomo di Asolo per constatarne le condizioni in vista del restauro. (Tribuna TV 13.03.2014)

4 - prove di videosorveglianza con i droni. (Tribuna TV 16.02.2014)

5 - Dall'Ipsia il drone sommelier (ILSOLE24ORE 21.02.2014

6 - Foto Rilievo Ponte di Bassano (Dronilab blog)

Reparto teste e mandrini


Personalmente la reputo un esempio di eccellenza.
A breve ritorneranno per effettuare una serie di riprese sia di interni che esterni di Breton.
Vi terrò informati.
A presto 
By-by
Sergio Prior

giovedì 27 marzo 2014

ULTRIX - Centri di lavoro verticali multifunzione per fresare e tornire acciaio, alluminio, compositi e superleghe.

Ultrix è un centro di lavoro Breton a portale ad alta velocità con tavola basculante e 5 assi interpolati, concepito per garantire precisione, durata e affidabilità nelle operazioni di fresatura e tornitura di pezzi sia piccoli che grandi. 
Configurazioni possibili partendo dalle superleghe fino al composito.

Configurazioni multifunzionali dello spazio di lavoro
La gamma Breton Ultrix è fornita di base con tavola rotonda con diametro in tre misure: 800 mm, 1000 mm e 1200 mm, concepita appositamente per lavorazioni di ruote dentate complesse, giranti, blisk, stampi, utensili. Componenti destinati al settore aerospaziale, automobilistico, energetico e meccanico in genere.

Ergonomia e funzionalità
La Ultrix è concepita per garantire massima produttività e facile impiego. L’accesso è completo dall’alto e frontale per semplificare e agevolare il carico e lo scarico dei pezzi. 
Le ampie porte con grandi finestrature garantiscono eccellente visibilità per una completa supervisione del campo operativo.

Dinamica avanzata
Il robusto portale centinato di tipo gantry, la struttura realizzate in acciaio elettrosaldato e normalizzato e l’impiego del materiale ammortizzante “Metalquartz” brevettato, in perfetta sinergia con la tavola basculante fornita di tecnologia Direct Drive garantiscono ai nostri clienti eccellente capacità di asportazione, precisione e finiture, nonché un efficiente controllo di processo.

Slittone e carro
La massiccia struttura dello slittone incorpora anch’esso la tecnologia Metalquartz.
Il carro porta slittone in ghisa ben nervato e robusto scorre su guide a ricircolo di rulli a lubrificazione automatica per garantire un moto senza attrito e massima superficie di contatto per uno scorrimento eccellente anche in condizioni di stress elevato generato dall’alta velocità.
Elettromandrino vite a ricircolazione di sfere/chiocciola mobile precaricata/motore brushless digitale. 

Le personalizzazioni della Ultrix secondo le necessità dei clienti prevedono solo elettromandrini di PRIMISSIMA QUALITÀ da 14.000, 18.000 e 28.000 giri con attacco HSK 63/100 per fresatura e CAPTO C6/C8 o KM4X per tornitura.

Vasta gamma di configurazioni secondo le richieste specifiche di applicazioni dedicate o ampie possibilità per lavorazioni tipiche OEM e di officina.

Movimento assi
I sistemi che controllano il movimento degli assi X, Y e Z sono stati progettati per garantire precisione ad alta velocità. Il movimento degli assi X ed Y avviene su guide lineari con pattini a ricircolo di rulli controllato da viti a ricircolo di sfere e servomotori brushless digitali in c.a. di ultima generazione per prestazioni di elevata precisione. Il movimento dell’asse Z avviene attraverso vite a ricircolazione di sfere/chiocciola mobile precaricata/motore brushless digitale.
Qui sotto trovate i dati tecnici dei vari modelli del centro di lavoro Ultrix.
Cosa aspettate a chiedere l'offerta per una Ultrix?Scrivete subito a mail@breton.itPer oggi è tutto. A presto.By-bySergio Prior