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mercoledì 29 giugno 2011

Non è solo una questione di micron - 1a parte

Grazie all’impiego delle macchine Breton, Aviolamer ha raggiunto risultati di assoluta eccellenza in ambito aeronautico. Ma non solo: i due modelli acquistati hanno spalancato le porte per nuovi, prestigiosi ambiti applicativi.
Quando si parla di officine meccaniche, per aumentare le proprie capacità operative è necessario investire in tecnologia, know how e formazione del personale.
Un ragionamento che, sulla carta, fila liscio come l’olio, ma che all’atto pratico si scontra con una serie di questioni difficili da gestire.
Il problema è fondamentalmente legato al capitale da investire e al rischio che questo resti inutilizzato a causa di flessioni di mercato. Tanto maggiore sarà il livello tecnologico acquisito, però, tanto alta sarà la possibilità di utilizzare i nuovi strumenti produttivi.
Con lo sguardo rivolto al cielo
I mercati trainanti rimangono quelli dove la tecnologia la fa da padrona: non stupisce, quindi, osservare come le più virtuose aziende operanti nel settore aeronautico riescano a conservare la propria posizione e, anzi, a raccogliere consensi e a crescere.
È il caso di Aviolamer, azienda giovane ma dalle radici solide. Nata nel 1998, Aviolamer può contare infatti sull’esperienza trentennale accumulata dal personale che vi opera.

«Il primo approccio al settore aeronautico è avvenuto in qualità di ricambisti per parti in compositi per Finmeccanica e Alenia, – ha spiegato Ermanno Zaccone, direttore generale di Aviolamer– dopodiché ci siamo proposti per la creazione di parti più complesse e delle relative attrezzature».
Oggi il core business dell’azienda è legato ai velivoli, ma le competenze acquisite hanno permesso di diventare fornitori di primo livello per grandi gruppi del settore automotive come Fiat, Iveco e Psa Renault.
«Due anni fa abbiamo fatto un ulteriore balzo verso l’alto, affacciandoci al mondo aerospaziale, grazie alla collaborazione con Alenia Space per il progetto Sirius. – ha proseguito Zaccone – Abbiamo ricevuto gli elogi da parte della Nasa per l’attività di costruzione dell’attrezzatura di pedanatura e per le scale di servizio per il montaggio dei pavimenti della cellula. È stato molto emozionante, e non sarebbe stato possibile senza l’impiego di strumenti dall’indubbio valore tecnologico. Da questo punto di vista l’investimento fatto con i modelli Eagle e Matrix di Breton è stato quanto mai azzeccato».
Leggi la 2a parte >>

(Articolo estratto daTM Tecnologie Meccaniche, giugno 2011)

venerdì 24 giugno 2011

lunedì 13 giugno 2011

EAGLE in asportazione


TEST 1: 5 passate da 3mm


TEST 2: 3 passate da 5mm



TEST 3: 3 passate da 7mm




TEST 4: 3 passate da 5mm a 90°