giovedì 1 marzo 2012

Breton MAXIMA - centro di lavoro multitasking (parte 2)

Teste e utensili
Per le operazioni multitasking la macchina utilizza strumenti diversi.
Se in tornitura la testa impiegata è relativamente semplice, un modello con attacco Capto C8, quella di fresatura è naturalmente più complessa.

 
Nel punto di aggancio con il ram è presente una corona Hirth: oltre a garantire il corretto e costante posizionamento delle teste, elimina il rischio che gli sforzi – in particolare di tornitura – si concentrino sulle componenti dedicate alla fresatura. Macchine di questo tipo devono poter lavorare per molti anni senza necessitare revisioni straordinarie legate, ad esempio, a sforzi eccessivi su parti non progettate per sostenerle.

La Maxima 2500 HD si caratterizza per l’innovativa testa Tornado HD. Dietro questa sigla si cela una testa con motore torque sull’asse C che elimina i giochi, permettendo di ottenere precisioni nel volume di pochi centesimi sui cinque assi, e che consente di raggiungere i 100 giri/min. La flessibilità è garantita dalla configurazione a forcella con mandrino non coassiale e grande potenza di sgrossatura. Inoltre, l’elettromandrino ad alta frequenza permette di operare efficacemente in fresatura (sgrossatura e finitura) su acciaio, leghe leggere e leghe resistenti al calore (impiegate in alcuni tra i settori applicativi di sbocco di questa macchina, come l’aeronautico o il militare).
Il sistema di cambio prevede apposite nicchie nella struttura nelle quali vengono alloggiate le teste sostitutive.
Un’ulteriore opzione prevede la possibilità di sostituire solo la cartuccia mandrino: in questo modo, una singola testa può ospitare ad esempio un motore adatto a eseguire la sgrossatura e un elettromandrino ad alta velocità per la finitura.
Tornado HD 300/14 è la testa standard proposta sulla Maxima: con una potenza massima di 75 kW e una coppia mandrino di 300 Nm, viene proposta come soluzione in grado di rispondere positivamente alla maggior parte delle esigenze dei clienti. È in grado di raggiungere infatti i 14.000 giri/min e di accogliere utensili con attacco HSK-100A.
Gli utensili sono alloggiati in un magazzino a ruota che, in fase di cambio, viene introdotto nel campo di lavoro attraverso un apposito pannello.
A seconda della loro dimensione, possono essere ospitati da 20 a 30 utensili. 
In alternativa può essere installato un rack da 60, 100 o 150 posti con uno shuttle per il recupero degli utensili e un braccetto che esegue fisicamente lo scambio. In entrambi i casi, il campo di lavoro risulta perfettamente sgombro e totalmente disponibile per il posizionamento dei pezzi, permettendo alla testa di muoversi nello spazio senza risultare vincolata dalla presenza di strumenti o attrezzature di cambio utensili o teste.

Il segreto della precisione
Maxima è stata concepita per soddisfare richieste molto spinte in termini di produttività e di precisione. Abbiamo accennato alla capacità di raggiungere una precisione volumetrica entro 5 centesimi, ma raggiungere questi risultati non è stato facile.
Sicuramente la struttura stabile e rigida contribuisce in modo sostanziale, ma è stato necessario fare di più: oltre alle immancabili righe ottiche, presenti su entrambi i lati della macchina e sull’asse Z, e agli encoder sugli assi rotativi, la macchina dispone di un sistema di bilanciatura per la compensazione del peso della testa e del ram.

In questo modo le uniche forze influenti sulle strutture sono quelle di lavoro, ampiamente entro i parametri progettuali.
La vocazione “universale” della Maxima garantisce la possibilità di lavorare un gran numero di materiali, come l’acciaio, l’alluminio, le resine, il titanio e il carbonio. 
Per quest’ultimo, in particolare, sono state studiate soluzioni idonee a garantire la costante operatività della macchina. Innanzitutto la parte superiore può essere chiusa con dei soffietti che non limitano la possibilità di caricare i pezzi con il carroponte ma che, in presenza di polvere di carbonio, isolano il campo di lavoro e non permettono alle particelle asportate di uscire. 
Tutte le superfici di appoggio e di scorrimento, inoltre, sono raschiettate a mano: per evitare che la polvere abrasiva vi si depositi sopra e possa rovinarle è disponibile di serie un sistema di pressurizzazione delle guide.

Grazie a TM - Tecnologie Meccaniche
(Sig. Andrea Pagani)

Qui leggi la prima parte

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